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Le 5s come punto di partenza?

Spesso sento le persone collegare il Lean Manufacturing e il Lean Thinking alle #5S

Quante volte discutendo con i non addetti ai lavori cosa è la Lean mi sono sentito dire : “ah sì, le 5S”. Questa cosa mi ha spinto a riflettere.

Da un lato ritengo che l’introduzione delle 5S sia inflazionato: utilizzate dappertutto e in qualsiasi contesto/situazione in maniera destrutturata; un po’ come il prezzemolo.

D’altro canto non ritengo la cosa di per sè completamente negativa. Seppur banalizzando quello che sta dietro la filosofia Lean, queste persone conoscono o almeno hanno sentito parlare dello strumento che a mio avviso sta alla base di ogni percorso di trasformazione e di miglioramento.

Le 5S sono spesso riportate come le “regole del buon senso”. Ho sentito definirle anche come “le regole della nonna”, o “le buone regole di casa”. Tutto vero: buonsenso, regole di casa, ma troppo spesso nelle aziende non vengono applicate. Il punto sta nella mentalità e nell'approccio al posto di lavoro.

Ogni azienda che si avvia ad intraprendere un percorso di miglioramento dovrebbe come prima cosa partire con un programma esteso e ben strutturato di 5S, coinvolgendo tutti o gran parte dei lavoratori. L’obiettivo fondamentale è quello di cambiare la mentalità, l’approccio e le mal-abitudini, partendo dalle piccole cose, dal posto di lavoro e dalle attività quotidiane. Inoltre le 5s sono utili all’azienda per passare il messaggio che i lavoratori sono importanti e che quello che hanno da dire e suggerire è di grande valore. Infondo chi meglio di loro che conosce a fondo le postazioni le fasi di lavorazione.

Troppo di frequente accade che le aree di lavoro sono ideate, studiate e progettate da ingegneri che passano gran parte del loro tempo in ufficio dietro una scrivania, completamente avulsi da quella che è la realtà produttiva. Le 5S danno l’opportunità all’azienda di creare un ambiente di lavoro più confortevole per i lavoratori, dove la maggiore efficienza e sicurezza ne sono l’espressione naturale.

Le 5S consentono di definire degli standard semplici e comuni che tutti conoscono e che sono tenuti a rispettare.

E’ importante prestare attenzione per non banalizzare lo strumento per farlo diventare le “pulizie di primavera”, fatte una tantum, solamente quando lo sporco e il disordine hanno superato un determinato limite, o quando qualcuno tra i capi alza la voce. Quante volte ho assistito a questa scena.

Ancora…le 5S sono uno strumento semplice, ma non banale! Ed è proprio nella loro semplicità che risiede l’insidia di banalizzarle rendendole completamente inefficaci. Gli anglosassoni direbbero “it is simple but not easy”.

Per queste ragioni e molte altre ragioni ritengo che 5S rappresentano il primo mattoncino, o meglio ancora, le fondamenta sulle quali costruire tutto il resto. D’altronde, gli altissimi grattacieli si si reggono su solide fondamenta! No?


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1 Comment


E=mc^2 è un'equazione semplice che tutti sono in grado di leggere, ma pochi ne capiscono davvero il significato profondo e le implicazioni. Vedo le 5S allo stesso modo. 5 parole che nascondono un mondo fatto di autodisciplina, coinvolgimento e cultura industriale. Penso che le aziende che le hanno interiorizzate davvero siano pochissime. Farne parte integrante del sistema produttivo è una sfida fatta di pratica ricorrente, metodo e determinazione. Studiare le 5S (consiglio di leggere Masaaki Imai - "Kaizen") e metterle alla base del miglioramento aziendale vuol dire affrontare un lungo cammino verso l'eccellenza facendo bene il primo, decisivo, passo. Sposo quindi in toto quato scritto nel post.


Alcuni punti che non devono mancare nell'applicazione sono, secondo la mia esperienza:

-…


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